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Fisioterapia a domicilio

La fisioterapia a domicilio è indicata per pazienti non autosufficienti, con disabilità permanente o temporanea oppure per chi è impossibilitato a spostarsi da casa in sicurezza e non può effettuare le sedute in studio. Viene svolta dai nostri terapisti altamente qualificati e con esperienza.

Dopo aver concordato luogo e orari il fisioterapista si occuperà di effettuare una raccolta dei dati anamnestici (indagine conoscitiva sui precedenti fisiologici e patologici, personali e familiari di un paziente, finalizzata alla comprensione del problema principale per il paziente stesso e di quali siano i suoi obiettivi) per essere in grado di predisporre un piano di trattamento il più possibile individualizzato e orientato all’ambito bio-psico-sociale della persona nel processo di riabilitazione.

 

Se il medico lo ritiene necessario possono essere prescritte terapie fisiche efficaci come la TENS e gli ultrasuoni. A questi apparecchi di elettroterapia possono essere associati quasi tutti i tipi di riabilitazione, in modo tale da avere la possibilità di garantire la massima efficacia a ogni trattamento domiciliare.

 

Alcuni esempi:

massaggi terapeutici;
kinesiterapia (mobilizzazione articolare);
ginnastica posturale;
riabilitazione post operatoria;
rieducazione alla deambulazione;
fisioterapia respiratoria;
fisioterapia cardiocircolatoria;
linfodrenaggio;
rinforzo muscolare.

Tecarterapia, apparecchio di Elettropagani

La Tecarterapia è un apparecchio basato sulle radiofrequenze, in grado di accelerare i processi rigenerativi naturali dell’organismo e in particolare le riparazioni cellulari; inoltre è in grado di ridurre il dolore con il vantaggio di velocizzare il recupero dal trauma o dalla problematica che ha colpito il corpo.

I migliori risultati che si ottengono con la Tecarterapia sono nel trattamento di problemi cronici a colonna vertebrale, piedi e mani, spalle, caviglie, ginocchia o anca. La Tecar, inoltre, è molto utilizzata nel trattamento degli sportivi grazie ai suoi risultati particolarmente rapidi.

 

Alla luce di tutto ciò si può comprendere la grande versatilità di questa terapia; essa infatti può essere utilizzata per esempio in caso di:

lesioni muscolari (contusioni, elongazioni, stiramenti e strappi);
lesioni ai tendini (rotture, tendiniti e tendinosi);
lesioni ai legamenti;
problematiche articolari (condropatie, artrosi e artriti);
traumi (distorsioni, contusioni e fratture);
edemi ed ematomi;
borsiti e infiammazioni dei tessuti molli;
patologie del rachide (cervicalgie, lombalgie e lombosciatalgie);
lesioni del menisco;
pubalgia;
fascite plantare;
sindrome femoro-rotulea;
sindrome da conflitto della spalla.

Onde d’urto, apparecchio di Elettropagani

Le onde d’urto sono una metodica non invasiva basata sull’emissione di onde acustiche ad alta energia, ben tollerata e di ottima efficacia. Le onde d’urto vengono utilizzate nel trattamento di molte patologie ortopediche, in particolare tendinopatie, calcificazioni periarticolari e pseudoartrosi, grazie alle documentate proprietà anti-infiammatorie, anti-dolorifiche e anti-edemigene. Sono anche in grado di stimolare la rigenerazione ossea e cutanea nonché il processo di guarigione di piaghe, ulcere e ferite di varia origine.

 

Le onde d’urto sono indicate sia per patologie in fase acuta (instaurate da pochi giorni) che per patologie in fase cronica (presenti da molto tempo, da due settimane fino ad anni).


  • Tendinopatie: le sedi più frequentemente interessate da tendinopatia e che possono essere efficacemente trattate con onde d’urto sono per esempio:
    - cuffia dei rotatori (spalla): sia per quanto riguarda le tendinopatie inserzionali che le calcificazioni. I tendini più spesso interessati da questa patologia sono il tendine del capo lungo del bicipite omerale (BLCO) e il tendine del sovraspinato;
    - gomito: epicondiliti (gomito del tennista) ed epitrocleiti (gomito del golfista). Sono patologie molto frequenti negli sportivi o in chi compie gesti ripetitivi degli arti superiori. Possono essere molto dolorose e invalidanti. Il trattamento può essere abbastanza doloroso;
    1. ginocchio: tendinopatia rotulea, tendiniti post-traumatiche, tendinite della zampa d’oca;
    2. piede: tendine d’Achille, speroni ossei;
    3. tendinopatie: inserzionali a carico dei muscoli adduttori della coscia (pubalgia);
    4. fascite plantare e sperone calcaneare;
  • patologie ossee;
  • pseudoartrosi e ritardi di consolidamento delle fratture: non tutte le fratture guariscono come dovrebbero o entro le tempistiche normali. Una terapia con onde d’urto a energie adeguate è in grado di fornire lo stimolo necessario all’attivazione dei normali meccanismi riparativi che portano alla guarigione della frattura;
  • rizartrosi: artrosi dell’articolazione trapezio-metacarpale della mano;
  • necrosi asetticadella testa del femore o della testa dell’omero;
  • osteocondriti dissecanti in stadi precoci e dopo la maturità scheletrica;
  • algoneurodistrofie.: Sudek;
  • patologie dei tessuti molli;
  • miositi ossificanti e calcificazioni eterotopiche;
  • esiti fibrotici e/o calcifici conseguenti lesioni di muscoli, legamenti o fasce;
  • condrocalcinosi a livello di gomito, anca o ginocchio;
  • Morbo di Dupuytren.

Linfodrenaggio + bendaggio compressivo

Utilizzo di materiale originale Lohman & Rauscher.

Il “drenaggio linfatico manuale” o “linfodrenaggio” è una specifica tecnica avente lo scopo di aiutare il fisiologico drenaggio linfatico attuato dall’organismo per mezzo della rete capillare linfatica, dei linfangioni e dei vasi linfatici principali. Il linfodrenaggio può essere completato da un bendaggio compressivo a dipendenza della gravità della situazione.

È una tecnica rimborsata dalla Cassa Malati di Base se effettuata da un fisioterapista formato e se il paziente è in possesso di un certificato medico.

 

Il drenaggio linfatico nella maggior parte dei casi viene prescritto dai medici in casi di insufficienza venosa o post-intervento, post-trauma o per asportazione di gangli linfatici e di linfonodi, vale a dire in casi di linfedemi primari o secondari. Anche post-mastectomia o post asportazione di tumori.


  • Linfedema primario: il linfedema ereditario appare fin dalla nascita ed è caratterizzato da un mal funzionamento dei vasi linfatici, che causa una dilatazione anomala e un’insufficienza valvolare;
  • insufficienze venose (ulcere venose), vasculiti, claudicatio, flebostasi costituzionali, disturbi circolatori a carico del microcircolo, interventi di chirurgia vascolare (stripping, safenectomie);
  • malattie tumorali, interventi chirurgici con asportazione dei linfonodi e radioterapia. Nel caso delle malattie tumorali il problema dell’edema insorge a seguito dell’intervento di asportazione della massa tumorale, soprattutto se viene praticata un’asportazione massiva che comprende anche i linfonodi circostanti. In questi casi, venendo a mancare le stazioni linfonodali, si instaura col tempo un ristagno di linfa nell’arto che determina l’edema. Spesso anche la radioterapia provoca danni e lesioni ai linfonodi determinando lo stesso risultato. In casi di linfedemi importanti è necessario un intervento tempestivo, che si compone di una terapia d’attacco (linfodrenaggio eseguito anche quotidianamente) e di una successiva terapia di mantenimento (una volta alla settimana, oppure ogni 15 giorni o una volta al mese a seconda del caso). Durante la terapia d’attacco, se si rileva un edema importante, si applica anche il bendaggio compressivo;
  • traumi articolari e muscolari, distorsioni, lesioni tendinee, legamentose, esiti di fratture, interventi di endoprotesi, sindrome algodistrofica di Sudek, colpi di frusta, artrosi, discopatie, lombosciatalgie, cervicalgie e sindrome da conflitto a carico dell'articolazione scapolo-omerale. Oltre alla tecnica passiva, il fisioterapista può fornire al cliente consigli pratici per la vita quotidiana e insegnargli esercizi decongestionanti e misure terapeutiche essenziali al trattamento globale del linfedema.

Kinesiotaping, Original Kinesio Tex Classic/Gold Kenzo Kase

Il kinesiotape è una tecnica riabilitativa che si basa sull’utilizzo di un tape elastico realizzato per facilitare il naturale processo di guarigione dei tessuti attraverso gli stimoli dati a livello dei recettori cutanei. Può pertanto stimolare o inibire un tessuto. Essendo fatto unicamente di cotone ipoallergenico, clinicamente testato, latex free e idroresistente, non limita i movimenti e può restare attaccato diversi giorni; per tutte le sue caratteristiche può esser applicato tranquillamente sia in età pediatrica che in persone anziane.

 

Il kinesiotape deve essere applicato secondo i risultati della valutazione del paziente. In base al tipo di taglio utilizzato, “I”, “X” o “Y”, alla direzione dell’applicazione e alla percentuale di tensione utilizzata, il kinesio tape può creare stimolazioni diverse. 

Esercizio terapeutico

È l’insieme di movimenti, posture e attività che permettono al fisioterapista di migliorare o ripristinare una funzione persa dal paziente o di prevenirne la disfunzione.

 

Tra gli interventi si annoverano esercizi per:

  • controllo posturale e stabilizzazione;
  • equilibrio;
  • rilassamento;
  • respirazione;
  • propriocettività;
  • allungamento e mobilizzazione;
  • forza, potenza, resistenza e agilità;
  • condizionamento aerobico;
  • controllo neuromuscolare;
  • allenamento per compiti funzionali specifici.

Elettroterapia: ultrasuoni Gymna, Chattanooga, laser Gymna, elettrostimolazione/TENS Gymna, Cefar

L’ultrasuono è una terapia strumentale che utilizza, a scopo curativo, vibrazioni acustiche non udibili ad alta frequenza (superiori a 20 kHz) prodotte da un generatore di vibrazioni elettriche. Il principio dell’ultrasuono consiste in una variazione di pressione che comporta, a seconda delle impostazioni che si danno all’apparecchio, effetti meccanici, termici, fisico-chimici e antalgici.

 

Questi effetti provocano a livello tissutale un aumento della microcircolazione e della temperatura, nonché una stimolazione chimica locale e una disgregazione dei legami cellulari delle strutture raggiunte. Gli ultrasuoni possono arrivare a una profondità dai 2 fino ai 5 cm. L’ultrasuonoterapia è un tipo di trattamento efficace per la cura, tra le altre cose, di patologie tendinee, legamentose e muscolari. 

Dry needling con aghi Seirin

Il dry needling è una modalità di trattamento dei trigger point molto efficace. Ha un effetto sia sui trigger point miofasciali che sulla fascia, e consiste nell'utilizzo di aghi sterili e monouso da parte di terapisti esperti. La stimolazione puntuale dei MTrP stimola l'ossigenazione delle fibre muscolari contratte e della fascia, riduce l'infiammazione e incrementa la vascolarizzazione, riducendo così la tensione locale in maniera duratura.

 

La stimolazione diretta e puntuale del trigger point produce una contrazione rapida e involontaria della bandelletta tesa, conosciuta come segno di sussulto o "twitch response". Il sussulto viene spesso descritto dal paziente come "un male che fa bene" ed è seguito da una sensazione di rilassamento. 

Fisioterapia respiratoria

La fisioterapia respiratoria si occupa di quei pazienti che hanno patologie dell’apparato respiratorio croniche o acute, con tecniche che permettono la toilette bronchiale o il recupero dei volumi respiratori. 

Trattamenti ortopedici, neurologici e sportivi

Eseguiamo molti altri trattamenti, come:

  • FBL, functional kinetics, palloni, bastoni, Thera band originale;
  • trattamenti ortopedici, traumatologici, palestra Kettler, cyclette, step e pedana vibrante;
  • trattamenti reumatologici;
  • trattamento di problemi oncologici/senologia;
  • trattamenti neurologici: Bobath e PNF;
  • trattamenti sportivi;
  • trrattamento dell’emicrania;
  • trattamento miofunzionale orofacciale;
  • fango-terapia, macchina Trautwein;
  • riabilitazione vestibolare;
  • trattamento del tessuto connettivo con lieve tecnica d’aggancio (SMA originali);
  • fisioterapia pediatrica, anche scoliosi.
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